Come primo articolo del 2023 ho pensato di parlarvi di una realtà nuova per molti aspetti: per la provincia, per la sua innovazione e per le mie strade di Cuneo.
Non abbiamo, quasi mai, raccontato di associazioni o realtà sociali.
Quando per caso mi sono imbattuta nelle story create da un profilo con il nome “Andirivieni”, mi sono subito interrogata su cosa potesse essere. Per settimane poi i primi post hanno suscitato in me moltissima curiosità, perché del progetto in sé venivano via via svelati solo alcuni piccoli particolari.
Un via vai in quel di Busca
Andirivieni è un progetto di co-housing sociale ed agricolo che nasce a Busca nel 2020, l’idea la mette Maurizio che, con la sua voglia di fare rete ed essere sociale, è riuscito a coinvolgere alcuni tra i suoi amici più stretti in questo viaggio iniziato ormai quasi tre anni fa.
Il tutto nasce dalla volontà di dare più opportunità ai giovani e ai soggetti considerati emarginati e/o fragili.
Nel tempo, come tutti i sogni che quando incontrano la realtà possono mutare, anche Andirivieni ha subito delle migliorie e dei leggeri cambiamenti.
Essi sono stati frutto di attente analisi, scontri con la burocrazia, cambi di rotta e riadattamenti.
Perché Busca?
Beatrice, Pietro e Maurizio ( e Paolo che seppur non presente ha parlato sempre tramite la voce dei tre amici) non tardano a raccontare del loro stretto legame con la comunità di Busca, con i suoi abitanti e con i suoi luoghi.
Quando si sono trovati a parlare di co-housing la prima cosa a cui hanno dovuto pensare è stata proprio la parte di “housing” quindi, banalmente, trovare una casa per il loro progetto.
Ed è stato proprio grazie ad una delle esperienze che li ha accumunati nella vita, quella del fare gli animatori in parrocchia, che riescono a ridare vita ad alcuni alloggi, ormai abbandonati da una decina d’anni, posti proprio sopra la ex-sede dei frati cappuccini di Busca.
L’immagine di tre amici che dopo essere cresciuti insieme, magari allontanati dalle vicissitudini che ci vede spesso andare via per studio o lavoro, e che ora coronano la loro amicizia mettendo in piedi un progetto che ha richiesto e richiede ancora non poche energie è stato veramente molto appassionante da sentir raccontare.
Non creiamo l’opportunità senza sapere se esista o meno la richiesta. Nel mese di novembre è stato predisposto un questionario che abbiamo poi distribuito nelle scuole, su Instagram, tramite sportelli orientamento Piemonte. Il questionario era rivolto verso la fascia dai 14 anni ai 30. Le domande vertevano sulla conoscenza e consapevolezza che si hanno sulle realtà giovanili in questa provincia e nel nostro territorio.
Pietro di Andirivieni con queste parole ci racconta come l’esigenza di veder nascere questo progetto sia condivisa da molti.
Co-housing si, ma agricolo!
Cosa volessero intendere per agricolo i ragazzi di Andirivieni arrivano a raccontarlo quasi subito: autoproduzione di luppolo. Dove? Proprio a Busca!
Ebbene sì nella frazione di San Vitale, sulla strada che porta a Villafalletto, esattamente tre anni fa è partita la coltura del luppolo. Un solo filare, di circa 100mt, per un totale di una sessantina di piante di luppolo (di diverse varietà).
Scopro, grazie a loro, che il luppolo richiede per completare il suo ciclo di maturazione, tre anni dalla sua messa a terra e che solo da lì potrà poi entrare in produzione.



Ci raccontano però di una birra home-made (sfortunatamente non commercializzabile) creata con un luppolo non ancora maturo ma dal gusto molto gradevole!
E’ soprattutto qui, nella parte agricola, che Paolo ricopre il ruolo di attore anche in quanto tecnico agronomo.
Grazie alla coltura e al doversi prendere cura di un pezzo di terra, i ragazzi hanno potuto sperimentare quanto diversi, esigenti e complicati possano essere i tempi della natura, ma anche, apprendere un mestiere che via via sta diventando sempre meno praticato.
Il coltivare la terra, oltre a essere parte dei valori di Andirivieni, fa parte dell’idea di reinserimento sociale visto come un aiuto a rendere autonome e attive persone che attualmente (per i motivi più disparati) non sono ancora riuscite ad esserlo.
Cos’è la famiglia?
La famiglia tradizionale, nel tempo, sta diventando sempre più un ricordo lontano. Dinamiche che 10/15 anni fa potevano sembrare poche e diradate sono passate dall’essere i “nuovi” modelli familiari a diventare la normalità.
Singoli, madri con figli, padri con figlie e anziani soli gremiscono i condomini di ogni città molto più di quanto non lo facciano le famiglie, dette “tradizionali”.
Il bisogno di comunità, però, lo si è visto e percepito anche e soprattutto durante il 2020 momento in cui chi era solo si è sentito (spesso) abbandonato a se stesso e alle sue risorse.



Da qui nasce anche la voglia di creare un modello di convivenza diverso da quello a cui siamo abituati, ma soprattutto, più funzionale alle nuove esigenze.
Quando parliamo di realtà unica nella Granda, lo facciamo anche e soprattutto per la parte agricola, perché in realtà di coabitazioni giovanili nella provincia di Cuneo ne esistono già altre: 4G e Il Nido del Corvo gestite entrambe dalla cooperativa MOMO in Cuneo città e Casetta guidata dai ragazzi di Saluzzo Migrante.
Le stanze dell’abitazione, arredate e rese calde come solo una casa sa esserlo vede nella sua composizione la presenza anche di un grande salone che, nei progetti futuri, vedrà la nascita di un luogo ideale per l’aggregazione giovanile, co-working, sala studio e molto altro.
Lavori come quelli svolti dai freelancers o la miriade di occupazioni ormai sempre più telematici a volte ci portano ad isolarci e a far diventare le nostre abitazioni l’unico luogo che frequentiamo 5 giorni su 7. Poter avere un posto che all’occorrenza diventi il luogo dove scambiare due sguardi, una chiacchera e alleggerire così il peso di una giornata di intenso studio o di contrattazione con dei clienti per un progetto è veramente lodevole.



Il fare comunità, il dare opportunità e il condividere sono le parole chiave che per noi possono descrivere tutto quello che risiede dentro questo progetto.
L’idea di Busca e come prosegue questo cammino
I cittadini di Busca, superate le titubanze iniziali dettate soprattutto dalla novità in arrivo e dal classico telefono senza fili cittadino, hanno accolto questo progetto con grande entusiasmo.
La partecipazione all’evento di apertura “Open House” di più di un centinaio di persone ne è stata sicuramente la prova.
Un progetto come Andirivieni non è poi così facile da comprendere la prima volta che ne si sente parlare, va spiegato, rispiegato e talvolta persino toccato con mano prima di poter dire di averne compreso ogni singola sfaccettatura.





La casa ora è bella e aperta, i ragazzi sono entusiasti e pronti ad accogliere chiunque, tra i 18 e i 30, dovesse voler vivere un’esperienza di co-housing sociale ed agricolo. Previo colloquio con un team di esperti, i componenti della convivenza verranno accompagnati anche da Maurizio, che in questo progetto, ha proprio il ruolo di accoglienza nella house, durante la loro permanenza (sia essa del minimo di 6 mesi o del massimo di 12 mesi)
In programma ci sono ancora due open house nel mese di Gennaio a cui vi consigliamo di partecipare, non solo qualora foste interessati a partecipare alla convivenza, ma anche solo per conoscere una nuova realtà ed aprire i vostri orizzonti.
Dove trovarli?
Viale Padre Angelico da None, 4
Busca (Cuneo)
12022
Come contattarli?
Tel: +39 347 593 6402
e-mail: info@andirivienicohousing.com
Pagina Instagram Andirivieni
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