Ad ottobre 2021, a pochi mesi dalla sua apertura, Natascia ed io (Greta) siamo state invitate a visitare MEMO4345. Ci siamo sentite onorate ed allo stesso tempo investite da un grande impegno. Scriviamo da mesi, anzi ormai da due anni, di come trovare svago attraverso: cibo, eventi, splendidi paesaggi o mediante la scoperta di luoghi del cuore. Insomma, piccoli antri dov’è possibile riprendere il proprio spazio.
Qui, invece, di spazio per sé non ne rimane affatto.
Ascoltando le parole di Roberto, la guida, siamo state catapultate in un periodo storico conosciuto a tutti per le crudeltà che lo hanno contraddistinto. Ma è solo alla fine della visione dei molti video che compongono il museo, che il silenzio ci ha colpite. Un silenzio assordante riempito dall’eco, figlio dell’acustica della chiesa, delle voci degli attori che, nei video, raccontano storie documentate degli ebrei passati da Borgo San Dalmazzo.
Silenzio, sì, ma condito di voglia di fare la differenza.
Alla fine, colpite dalla domanda “come vi è sembrato?”, ci è quasi sembrato impossibile trovare degli aggettivi che lo potessero descrivere appieno senza sentirli limitanti.
È stata un’esperienza unica, toccante e secondo noi indispensabile.
Perché è grazie alla memoria che possiamo lavorare per costruire una coscienza collettiva pronta a riconoscere possibili ingiustizie future o contemporanee.
Vogliamo raccontarvi di MEMO4345 proprio oggi, 27 Gennaio 2022, sperando ci possiate perdonare il rischio di cadere nel classico cliché che ci fa credere di dover ricordare alcuni avvenimenti solo durante le giornate internazionali a loro destinate.
Cosa trovo dentro MEMO4345?
MEMO4345 ci accompagna in un cammino virtuale attraverso le storie e le memorie di chi fu detenuto nel campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo e salì su uno di quei treni con destinazione finale Auschwitz.
Era il settembre del 1943 quando circa ottocento ebrei valicarono le Alpi Marittime, partendo da Saint Martin Vésubie, per raggiungere il territorio italiano nel tentativo trovare un rifugio per sfuggire all’occupazione tedesca.
L’allestimento che vi raccontiamo oggi si trova a Borgo San Dalmazzo, all’interno della ex cappella Sant’Anna, a lato del Memoriale della Deportazione e della stazione ferroviaria dalla quale partirono i convogli verso i campi di sterminio nazisti. Il luogo scelto per l’allestimento rende il tutto, se possibile, ancora più raccolto e suggestivo.
Ciò che più abbiamo apprezzato è che si tratti di un percorso interattivo a 360°: racconti, immagini, video, mappe, opere d’arte e rappresentazioni teatrali oltre alla narrazione ricca di dettagli fatta della guida. All’interno del museo si può scoprire la storia di persone, originarie da diversi angoli d’Europa, le cui strade si incontrarono tragicamente in questo piccolo comune del cuneese.
Da dove vengono i contenuti?
I contenuti e le informazioni presenti all’interno di MEMO4345 si devono anzitutto alla dottoressa Adriana Muncinelli che, attraverso anni di ricerca e la raccolta di testimonianze, ha ricostruito la storia dei 357 deportati in un libro chiamato “Oltre il Nome” trattato insieme a Elena Fallo.
La Shoah, è stata una tempesta devastante, per citarne la traduzione, che accompagna i nostri studi storici più o meno dalla terza media.
Un lento susseguirsi di: assetti, scelte politiche, numeri, paesi e decisioni raccapriccianti.
Di nomi che hanno fatto la storia potremmo citarne alcuni da Anna Frank a Primo Levi. Ma nei numeri che ripetiamo fino a perderne la percezione reale, spesso, mancano i nomi, i legami famigliari, i visi, le particolarità quotidiane che rendono più tangibile il danno inflitto da quella catastrofe umana.
Il finale che non ti aspetti
Roberto, la nostra guida, anche grazie alla parte finale dell’esposizione riesce a farti diventare interlocutore.
Essere parte narrativa di un viaggio in cui si arriva ad interrogarsi non solo su come possa essere accaduto tutto questo, ma su come e dove esso si stia ripetendo.
E’ possibile che dopo più di 70 anni i campi di sterminio, le discriminazioni, l’odio raziale, l’indifferenza siano ancora all’ordine del giorno?
Vi lasciamo con una citazione che viene direttamente dal sito di MEMO4345
Oggi come allora, le democrazie impaurite dalle pressioni populiste cominciano a distinguere tra migranti “qualificati” da eventualmente accogliere e quelli da respingere. Nessuna differenza tra i nazionalismi furibondi del primo dopoguerra e quelli di oggi, che ciecamente si costruiscono con le proprie mani la loro prigione, barricandosi dietro fili spinati e leggi contro la pietà, identiche a quelle del passato. Nessuna differenza nei mille avvoltoi politici che presentano ogni giorno esattamente come allora, gli stranieri come la causa di tutti i mali del proprio Stato. E che seminano nei confronti di quanti chiedono aiuto la psicosi dell’invasione criminale. Nulla di nuovo nell’indifferenza di quanti, oggi come allora, continuano la loro vita chiudendo occhi e orecchie, come se nulla stesse succedendo, come se tutto questo non li riguardasse.
Dal sito MEMO4345.it
Qualora voi steste leggendo questo articolo proprio oggi, giornata della memoria 2022, ci teniamo anche a ricordarvi due appuntamenti:
– Giovedì 27 GENNAIO MEMO4345 a porte aperte dalle ore 14.30 alle 18.30 è prevista l’apertura del percorso di visita allestito presso l’ex chiesa di Sant’Anna, nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo. I visitatori potranno effettuare la fruizione libera e gratuita dello spazio e riceveranno un lumino che, al termine del tour, potranno accendere al Memoriale della Deportazione, a pochi passi da MEMO4345.
– Martedì 15 Febbraio : In occasione dell’anniversario della seconda deportazione dal Campo di Borgo San Dalmazzo.
Apertura straordinaria: pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 18.30
Durante il pomeriggio proiezione delle due video-narrazioni dedicate alle famiglie Greve e Lattes deportate il 15 febbraio 1944 da Borgo San Dalmazzo
Alle ore 17.00:
“I LEVI DI SALUZZO e di MONDOVì”
raccontati dal nipote Antonio Brunetti
Dove trovarli?
Borgo San Dalmazzo (CN)
12011
via Vittorio Veneto, 72
ex Chiesa di Sant’Anna
Come contattarli?
tel 39 0171 266080
email info@memo4345.it
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