Il migliaio di quadri ex voto che riempono le mura dell’interno del Santuario di San Chiaffredo in Valle Po sono il chiaro segno dell’importanza data a questo luogo di culto.

Eretto tra il 1440 e il 1441 per opera di Ludovico I° (Marchese di Saluzzo) sulle fondamenta di una vecchia chiesetta, il Santuario porta all’interno i ricordi di ogni “Grazia Ricevuta” dai suoi fedeli.
Immagini che rappresentano veri e propri incidenti sul lavoro, scoppi di ordigni, guerre o malattie.
I francesi riservarono non poche attenzioni al Santuario di San Chiaffredo infatti nel 1551 finanziarono un restauro che portò alla costruzione della navata centrale, opera di Francesco Caglia di Milano.
Negli anni a seguire il Santuario fu protagonista di molte vicissitudini dall’occupazione militare di Carlo Emanuele I° ai crolli provocati dalle nevicate.
L’ultimo sostanzioso restauro risale agli anni 1975-76 con la sistemazione della volta centrale gravemente danneggiata dalle nevicate del 1972.






Inoltre fuori dal Santuario vi è posto un ceppo di legno dove, un tempo, al costo simbolico di 0,50 cent era possibile piantare un chiodo come ricordo del passaggio.
Sicuramente è un modo molto particolare per lasciare un segno!

Questo spaccato del secolo scorso merita sicuramente una camminata fino quassù dove sarà possibile anche scorgere alcune località nel panorama dietro il Santuario!
Un piccolo aperitivo!
Prima di andar via vi consigliamo di godervi un buon aperitivo nel Bistrot di nuova gestione “San Chiaffredo”. Una gestione in mano ad una famiglia ligure che ha deciso di trasferirsi qui per poter offrire le loro specialità anche a quota 1400 slm.
In particolare provate la famosissima focaccia di Recco (focaccia con formaggio) che dopo una bella camminata sarà veramente una goduria!





Qualora invece vi trovaste qui in mattinata o siate desiderosi di fare una camminata, scendendo sulla destra del santuario troverete l’inizio di alcuni percorsi tracciati che portano attraversando le varie borgate a nord di Ostana; Bertolini, Brich, Fenogli, Sagne e infine Champagna.