Colle di Sampeyre, una coperta di stelle sul cuore

“Qual è il tuo posto del cuore?” è una domanda a cui è difficile dare una risposta, soprattutto se a doverlo fare è una cuneese di adozione per la quale ogni scoperta del territorio è spesso legata a ricordi di momenti felici.

Partendo da Cuneo centro ci sono svariate destinazioni vicine, a portata di mano e comode da raggiungere che proprio per questo rappresentano nei miei ricordi mete più inflazionate, nonostante quasi sempre impresse nella mente con estremo piacere.

C’è un luogo però che ha uno spazio speciale nel mio cuore, una destinazione che ha da sempre rappresentato, in realtà, un punto di partenza, dove i desideri sono ogni volta apparsi più vicini, quasi da poterli sentire sulla pelle. Il Colle di Sampeyre, 2.284 m sldm, collegamento tra le valli Maira e Varaita, è quel luogo panoramico e affascinante che senza dubbio do ogni volta come risposta a chi mi fa la fatidica domanda.

Ph. Emanuele Balboni – Cosmo e dintorni

Sono tantissime le attività che si possono praticare nei dintorni.

Salendo dal versante della Valle Maira, vale la pena fare una tappa a Elva, punto d’incontro tra una natura potente e una storia affascinante. Qui si trova il Museo di Pels (il Museo dei capelli) che raccoglie le testimonianze di un mestiere unico, quello dei pelassier o commercianti di capelli. La Parrocchiale di Santa Maria Assunta, inserita in un contesto totalmente naturale, è un’originalissima chiesa in stile romanico al cui interno ospita uno tra i più bei complessi pittorici della zona: la crocifissione e i dipinti del presbiterio attribuiti a Hans Clemer.

Uno degli scorci più famosi di Elva è senza dubbio la Fremo Cuncunà, il suggestivo sperone di roccia a strapiombo nel vuoto che, insieme alle rocce circostanti, sembra rappresentare una “donna accovacciata” (da cui prende il nome in lingua occitana). Da qui si può godere di un panorama mozzafiato, all’interno di un antiteatro naturale composto dai monti che abbracciano la zona: Bettone, Chersogno, Marchisa, Pelvo e Monviso.

Elva è un insieme di borgate, ciascuna un tempo completamente autonoma, con il forno comunitario, la cappella e alcune persino la scuola, che ha storicamente sempre sofferto per il suo isolamento. Dal 2014 la spettacolare Strada del Vallone è stata nuovamente interdetta al traffico a causa di una frana, questo rende l’area un posto remoto, ma estremamente bello e suggestivo.

Per trascorrere una notte coccolati da un totale relax e gustare dei piatti caratteristici c’è il Resort Le Colonne, con la luxury Spa e un originale ristorante gourmet. Una piccola perla, completamente immersa nella natura.

Dal Colle di Sampeyre passa la Strada dei Cannoni, la più alta pista ciclabile in quota della provincia di Cuneo. Questa strada è una via militare di più di 50 km, mai utilizzata per scopi bellici, che corre sempre in cresta. La sua caratteristica principale è lo strepitoso panorama sulle Alpi Marittime e sulle Alpi Cozie che si gode percorrendola in mountain bike.

Anche gli amanti del trekking possono trovare tutto ciò che desiderano in questa zona poiché sono tantissimi e di svariate difficoltà i sentieri presenti nei dintorni.

I ciclisti, inoltre, affrontano questo colle all’interno del famoso giro Les 7 Majeurs, la scalata di sette colli superiori ai 2000 metri nelle regioni dell’Ubaye, del Briançonnais, del Queyras, del Piemonte e del Mercantour.

Dal versante della Val Varaita si trova la stazione sciistica di Sampeyre 365, una piccola area per praticare lo sci alpino. Infatti, anche in inverno questa zona è davvero suggestiva ed è possibile raggiungere la cima del Colle con ciaspole o sci da alpinismo.

Tappa obbligatoria Meira Garneri, rifugio escursionistico a 1850 m di quota, nel Vallone di Sant’Anna. Qui è possibile soggiornare, rilassarsi nella Spa o anche solo gustarsi un ottimo pasto in compagnia, con i piatti tipici della tradizione.

Tutte le attività e le attrazioni sopra elencate potrebbero già bastare per rendere il Colle di Sampeyre un posto speciale, ma ad averlo fatto diventare il mio posto del cuore ci hanno pensato le stelle.

È qui che ho visto per la prima volta ad occhio nudo un cielo totalmente comparso di stelle, con la Via Lattea ad attraversarlo. Il Colle è un posto con pochissimo inquinamento luminoso e sono tantissime le persone che la notte di San Lorenzo si sdraiano sui prati, sulle proprie coperte o sui cofani delle auto, davanti a un fornelletto o a una birra fresca, nell’attesa di poter esprimere i propri desideri, ma senza aver realmente bisogno di nient’altro.

Questo luogo rappresenta per me una tradizione mai realmente avuta, ma capitata per caso. Il ricordo di un fortissimo temporale, capace di fare paura, che poche ore dopo ha lasciato spazio all’ennesima, magica, stellata.

È qui che ho imparato il valore dei sogni e il peso dei desideri.

È qui che guardando le stelle cadenti ho capito che queste non sono altro che il modo più immediato per capire cosa si desidera, ma che poi bisogna agire per andarselo a prendere. È qui che ho visto la gioia su tanti volti di passaggio e l’emozione di chi con fatica è arrivato in cima con le proprie gambe. Su questo Colle ho imparato che le nuvole minacciose sono comunque sempre di passaggio, che il valore vero sta nei piccoli gesti, nei sussurri e nelle immagini che restano anche se sembrano solo sagome. È qui che ho iniziato a camminare con il naso all’insù e con gli occhi puntati al cielo, grata per quello che è stato; e che ogni volta che torno mi emoziono giocando a cercare e immaginare quello che sarà, pronta a dare spazio ai nuovi desideri.

Questa è, senza dubbio, la mia idea di “posto del cuore”: un luogo di passaggio per i più, ma che io non potrò che associare sempre a momenti felici.

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